Scrivere e cantare: Inglese o Italiano?…

Molto spesso mi viene chiesto se sia meglio scrivere e cantare in inglese o in italiano

Credo dipenda solo dalla credibilità della propria musica e non da un ragionamento fatto a priori.

In un mondo completamente globalizzato infatti non ha più senso fare distinzioni di lingua e di opportunità. E se anche volessimo pensare solo all’Italia, beh… è giusto dire che più del 70% della musica trasmessa in radio è già in lingua inglese!
Nonostante ciò c’è ancora una sorta di reticenza da parte di molti operatori del settore (promoter, discografici, produttori…) nel prendere in considerazione gli artisti italiani che cantano in inglese.

In parte è una posizione condivisibile, dovuta anche al fatto che il confronto con progetti internazionali impone un livello molto alto.
L’industria discografica internazionale è molto più florida ed è in grado di coltivare artisti e produttori di un livello sicuramente superiore al nostro.
In parte però credo sia anche un preconcetto, una sorta di esterofilia bella e buona.

Ma per fortuna non è sempre così, anzi.
Mi è capitato di produrre artisti italiani in progetti internazionali e vederli funzionare molto bene, anche in Italia.
L’ultimo esempio è quello di Travis Cold, un ragazzo di Napoli che con il suo brano “Life in a day” ha scalato le classifiche in diversi paesi europei compreso il nostro (Guarda il Video).

Un’autoproduzione diventata poi un successo e contrattualizzata a livello europeo dalla Time.
Certo, è molto bravo, credibile come pronuncia e come sound, ma non è l’unico esempio.

Mario Biondi, Elisa, i Planet Funk, tanti artisti italiani si sono fatti conoscere proprio cantando in inglese.
Anche Kelly Joyce, per la quale ho prodotto due album, ha venduto più di un milione di copie in tutto il mondo.

Credo che in futuro, esempi come questi saranno sempre più frequenti.

E’ un dato di fatto che continuare a ragionare in maniera locale oggi non abbia più senso. Viaggiare in Europa costa meno che in Italia, le comunicazioni grazie a internet sono sempre più semplici e l’inglese sarà sempre più utilizzato quotidianamente (pensiamo a quanto lo sia già oggi tra i giovanissimi).

E per quanto riguarda poi lo sviluppo dei progetti musicali esistono molte agenzie di promozione internazionale, e anche molto serie (www.musicpromotion.com ad esempio è una di queste).

Agenzie live, meeting europei (come ad esempio il Midem a Cannes o il Berlin Music Week) sono tutte opportunità fantastiche per un artista che vuole affacciarsi sul panorama Europeo.

Inoltre posso confermarvi che la discografia fuori dal nostro paese è molto più recettiva di quanto lo sia qui da noi.

E’ vero, è fondamentale avere una buona pronuncia, anche se poi l’inglese perfetto lo parlano solamente gli inglesi o gli americani. Pensiamo infatti a quanti progetti in inglese partono quotidianamente da tutto il mondo e con mille accenti differenti.

Quindi datevi un’opportunità. E perché no, datevela in inglese!
E’ il messaggio della vostra musica a dover essere forte!
Se vuoi avere più informazioni su come sviluppare un tuo progetto a livello internazionale contattami!

Lorenzo Sebastiani
info@lorenzosebastiani.com